IL LADRO DI PIUME di Kirk Wallace Johnson - Lettura estiva

Con le lunghe giornate estive e l’attività dei pesci che si concentra in poche fasi della giornata (o semplicemente siete al mare a godervi la spiaggia) vi consigliamo un libro appassionante che si fa leggere senza impegno in una tirata unica. Una storia reale ma talmente assurda da poter essere definita un mix tra giallo, cronaca, romanzo e storia contemporanea.

Il tutto nasce quando l’autore, l’americano Kirk Wallace, decide di staccare la spina dalla vita quotidiana. Quotidiana si fa per dire: nella sua vita si era trovato a salvare parecchie migliaia di vite di persone che fuggivano dalla guerra, offrendo loro nuove opportunità.

Arrivato al limite, Kirk decide di sparire per un po’, per farsi una pescata in Sud America e scollegarsi da quello che era il suo mondo, pieno di burocrazia, politica, leggi e sofferenze. Ed è in fiume che scopre, grazie alla sua guida, l’assurda storia di Edwin Rist, uno studente di musica americano trasferitosi in Inghilterra, che una notte di giugno del 2009, dopo un suo concerto (Edwin suona il flauto in una filarmonica) alla Royal Academy of Music di Londra, decide di svaligiare, pochi km fuori Londra, il National History Museum di Tring.

Oro? Metalli preziosi? No, nulla che richiami l’epica saga di Indiana Jones.
Edwin Rist mette a segno, in maniera abbastanza strampalata, un colpo che gli permette di portarsi a casa la bellezza di 299 pelli di uccelli rari e/o estinti. Pelli di animali catturati 150 anni prima, risalenti alle spedizioni di Charles Darwin e in particolare a quelle donate dalle imprese storiche e faticose di Alfred Russel Wallace. Animali catturati per portare in occidente esemplari mai visti prima, per ricerche e scopi scientifici.

Il motivo della rapina? Poter costruire mosche da salmone di epoca vittoriana e vendere piumaggi rari ad altri costruttori sparsi nel mondo. Se siamo qui a parlarne, ovviamente è perchè l’epilogo non è scontato, ma non vi sveliamo i dettagli della storia.

Indubbiamente interessante è tutto il riferimento al traffico di uccelli e piumaggi rari che si svolgeva tra il settecento e l’ottocento, per saziare la fame del mondo della moda di quel periodo. Momento storico in cui cappelli e abiti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia venivano adornati di piume rare o addirittura di uccelli rari impagliati. Per essere ancora più diretti e farvi capire l’importanza delle piume in quel periodo, il carico più prezioso trasportato nelle stive del Titanic, quando affondò nel 1912, erano 40 casse di piume.

Il tutto prima che un capovolgimento di tendenze, con sensibilizzazione per il pubblico, iniziasse a ridurre il numero di esemplari utilizzati, per poi finire in controtendenza e “passare di moda”. In quel periodo si sono però sviluppate le sottoculture della pesca al salmone, con uno dei libri, o meglio dire “Il libro” di riferimento ancora ora, scritto da George M. Kelson, The Salmon Fly (1895), che sosteneva che per poter catturare salmoni si dovessero utilizzare mosche esclusive, montate appunto con piume e sete introvabili e, per forza di cose, riservate ai nobili e benestanti del tempo.


Wallace è riuscito, dopo anni di interviste, ricerche e ricostruzioni, a narrare una storia avvincente, risalendo all’epoca delle spedizioni. Il racconto della parte storica scorre bene. La parte riguardante Charles Darwin e Alfred Russel Wallace che, rischiando la vita, sono riusciti a catturare esemplari di uccelli rari mai visti prima in occidente, in angoli remoti del pianeta, per mero scopo scientifico, è avvincente. Proprio in quel periodo sono state elaborate le teorie di Darwin e di Wallace, dove determinate caratteristiche di specifici animali sono strettamente legate all’ambiente in cui sono cresciuti e si sono evoluti.

Kirk Wallace in 3 anni è riuscito a ricostruire tutta la vicenda di Edwin Rist, riuscendo a intervistare direttamente gli interessati e le persone che si sono ritrovate coinvolte nella vicenda. Per alcuni appassionati, alcuni nomi che salteranno fuori leggendo il libro, non saranno così sconosciuti.

Tra storia, scienza, crimine e pesca, questo libro si legge tutto dun fiato. E alla fine, vi ritroverete a riflettere su come ambiente, natura e leggi siano cambiati — e forse anche a fare qualche parallelo con i nostri tempi.

Il ladro di piume, 416 pagine, disponibile in tutte le librerire, qui il link diretto

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